LA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE

La Sindrome del Tunnel Carpale è la malattia nervosa periferica più frequente del corpo umano. È caratterizzata da dolore e intorpidimento della mano e delle dita.  In circa il 70% dei casi è bilaterale, con prevalenza nella mano dominante.

CENNI DI ANATOMIA

Il Tunnel Carpale è una struttura stretta, un ‘tunnel’ nel polso. Il fondo e i lati di questo tunnel sono formati dalle ossa del polso (carpo).

Ortopedio Rocco Romeo - Potenza

La parte superiore del tunnel è coperta da una banda spessa di tessuto connettivo chiamato legamento trasverso del carpo. Il nervo mediano ha un decorso che inizia  dall’avambraccio raggiungendo la mano attraverso questo tunnel nel polso. Il nervo mediano porta la sensibilità al pollice, indice, medio e alla parte dell’anulare vicina al dito medio. Il nervo controlla anche i muscoli intorno alla base del pollice. All’interno del tunnel carpale sono ubicati i tendini che piegano le dita della mano (tendini flessori). Il legamento trasverso del carpo funge da puleggia per i tendini flessori che piegano le dita e il pollice.

CAUSE

La sindrome del tunnel carpale si verifica quando i tessuti circostanti i tendini flessori si gonfiano determinando una compressione sul nervo mediano; la pressione continuata nel tempo causa un cattivo funzionamento del nervo.

Molti fattori possono contribuire allo sviluppo della sindrome del tunnel carpale:

  • L’ereditarietà è il fattore più importante;
  • Fare lavori manuali o lavori di precisione e tipicamente ripetitivi, può contribuire nel tempo a sviluppare questo disturbo;
  • L’età è un altro fattore sostanzioso: la malattia si verifica più frequentemente nelle persone anziane;
  • Condizioni patologiche generali di base, tra cui il diabete, l’artrite reumatoide e gli squilibri ormonali tiroidei, possono avere un ruolo nell’insorgenza della patologia compressiva e degenerativa del nervo;
  • Alcuni sport o l’utilizzo di strumenti musicali causano microtraumatismi ripetuti del polso; anche l’utilizzo molto frequente del mouse del computer può causare una sofferenza del mediano al polso.

SINTOMI

I sintomi più comuni della sindrome del tunnel carpale sono:

  • Intorpidimento, formicolio e dolore nella mano e delle dita (in particolare delle prime tre dita, il pollice, l’indice e il medio, mai il mignolo) più frequenti di notte che di giorno.
  • Una sensazione assimiliabile ad una scossa elettrica soprattutto nel pollice, nel dito medio e nell’anulare.

La sintomatologia di solito inizia gradualmente, senza aver subito traumi alla mano. Nella maggior parte delle persone i sintomi si possono manifestare durante la notte, con dolore e formicolii a disturbare il riposo. Durante il giorno, i sintomi si verificano spesso quando si tiene qualcosa in mano, come un telefono, un libro o alla guida. Scuotere o agitare le mani aiuta spesso a ridurre la sintomatologia. I sintomi inizialmente sono sporadici, ma col tempo possono diventare costanti. In caso di quadro sintomatologico molto grave, i muscoli alla base del pollice possono perdere la loro struttura e atrofizzarsi.

ESAME CLINICO

  • Pressione sul nervo mediano al polso con evocazione del formicolio e l’intorpidimento delle dita;
  • Toccando lungo il decorso del nervo mediano al polso si evocherà la scossa lungo le dita.

TEST ED ESAMI STRUMENTALI

Test elettrofisiologici sono spesso consigliati per aiutare a confermare la diagnosi (test elettrico della funzione del Nervo Mediano, elettromiografia).

TRATTAMENTO NON CHIRURGICO

Un tutore o una stecca rigida indossati durante la notte tengono il polso in posizione neutra. Ciò impedisce l’irritazione notturna del nervo mediano che si verifica quando i polsi sono piegati durante il sonno. È consigliato indossare i tutori anche durante l’attività lavorativa.
I farmaci, tra cui quelli anti-infiammatori non steroidei, possono aiutare ad alleviare il dolore.
Infiltrazioni di steroidi: un’iniezione di cortisone all’interno del legamento trasverso del carpo può spesso fornire sollievo, anche se alla non eliminazione della causa della compressione corrisponde un ritorno dei sintomi.

TRATTAMENTO CHIRURGICO

La chirurgia viene proposta quando le terapie mediche e fisiche falliscono o quando la sintomatologia è presente da diverso tempo in modo costante. Nei casi più gravi, data l’inutilità dei trattamenti non chirurgici, l’intervento chirurgico viene proposto come prima ipotesi. In casi molto gravi di compressione del nervo mediano di lunga data, con intorpidimento costante e deperimento dei muscoli del pollice, la chirurgia può essere consigliata per evitare danni irreversibili, ma non garantisce la ripresa della sensibilità alle dita poiché il nervo potrebbe essere stato danneggiato dalla lunga compressione.

TECNICA CHIRURGICA

L’anestesia, generalmente, è locale e viene praticata tramite una puntura di anestetico direttamente nel palmo della mano. L’intervento chirurgico consiste nel fare un taglio di circa 2 cm sul polso, tagliata la cute e la fascia palmare si seziona completamente il legamento trasverso del carpo per permettere la decompressione del nervo mediano, creando quindi più spazio per il nervo e per le strutture presenti nel tunnel carpale. Nei casi più gravi, quando il nervo appare adeso alle strutture vicine, si esegue la pulizia del nervo (neurolisi) per ridurre al minimo il rischio di recidiva. Nella maggior parte dei casi, la chirurgia del tunnel carpale è fatta in regime di ricovero ambulatoriale o day-hospital in anestesia locale; ciò permette al paziente di tornare a casa qualche ora dopo la fine dell’intervento.

Tramite il metodo endoscopico viene praticata un’incisione cutanea più piccola (1 cm) e con l’ausilio di una piccola telecamera (endoscopio) si taglia il legamento dall’interno del tunnel carpale. Con la metodica endoscopica il recupero può essere più rapido, ma i risultati finali delle procedure endoscopiche e  tradizionali sono sostanzialmente uguali .

PERIODO POST OPERATORIO

Subito dopo l’intervento chirurgico, bisogna tenere la mano leggermente sollevata e muovere solamente le dita per qualche giorno, in maniera tale da ridurre il gonfiore e prevenire la rigidità. In seguito si può usare normalmente la mano operata, avendo cura di evitare sforzi e compressioni sulla ferita chirurgica. Il dolore scompare subito dopo l’intervento, ma il formicolio e l’intorpidimento delle dita, qualora si fosse verificata una grave compressione del nervo prima dell’operazione, possono durare anche per mesi.