PROTESI DELL’ANCA

La protesi d’anca è un’articolazione artificiale costruita in metalli di vario tipo; ha la funzione di sostituire l’anca naturale che ha smesso di funzionare.

La protesi d’anca può essere totale o parziale: è totale quando viene sostituita sia la parte del bacino collegata al femore, sia la testa femorale; è definita parziale se viene sostituita solo la testa femorale.

COME SI ATTACCA IL METALLO DELLA PROTESI ALL’OSSO?

Si può attaccare con il cemento biologico o senza cemento, sfruttando le capacità dell’osso di integrare il metallo rivestito di particolari sostanze.

COME RIESCONO A MUOVERSI TRA DI LORO LE COMPONENTI DELLA PROTESI?

Si muovono perché sono rivestite da superfici che hanno basso attrito tra di loro, ossia CERAMICA con CERAMICA o CERAMICA con POLIETILENE.

Oggi le protesi d’anca  sono sempre più somiglianti, nella forma e nel meccanismo di funzionamento, a un’anca vera.

PROTESI D’ANCA, QUANDO?

L’intervento è consigliato a pazienti il cui quadro clinico, caratterizzato da dolore e da limitazione della funzionalità dell’articolazione, influisce negativamente sullo svolgimento della vita quotidiana.

PROTESI D’ANCA IN PAZIENTI GIOVANI

Fino a pochi anni fa il fattore età era determinante nella decisione di operarsi di protesi d’anca. Oggi, la qualità dei materiali e il design delle componenti protesiche garantiscono durata ed elevata compatibilità con l’osso, fornendo un buon risultato anche nei pazienti di giovane età.

IN COSA CONSISTE L’INTERVENTO?

Si svolge in varie fasi:

  1. Lussare l’anca per poter intervenire sulle diverse parti dell’articolazione;
  2. Sezionare la testa del femore e asportarla;
  3. Ricreare una regolare cavità nell’acetabolo deformato, lavorando l’osso con un apposito strumento chirurgico;
  4. Fissare la componente protesica cotiloidea della dimensione adeguata nell’acetabolo;
  5. Introdurre lo stelo della protesi all’interno del canale femorale;
  6. Assemblare lo stelo con la testina femorale e accoppiare definitivamente la nuova protesi e la coppa acetabolare .

Esistono più vie di accesso chirurgico per eseguire l’intervento, la scelta dipenderà dalla scuola di pensiero del chirurgo. L’incisione chirurgica è di circa 8-12 cm e dipende dalla massa corporea del paziente.

IL POSTOPERATORIO

Il paziente può muovere l’arto operato sin da subito, poggiarlo dal giorno dopo e iniziare il suo percorso riabilitativo in apposite strutture dopo la dimissione. Il periodo riabilitativo con recupero della funzionalità dell’anca è variabile da paziente a paziente, nella maggior parte dei casi il rientro alla vita quotidiana avviene dopo circa 80-90 giorni.