LE LESIONI DELLA CUFFIA DEI ROTATORI DELLA SPALLA

Ortopedio Rocco Romeo - Potenza

La rottura della cuffia dei rotatori è una causa molto frequente di dolore e disabilità della spalla; una cuffia lacerata influisce negativamente sulla funzionalità della spalla rendendo difficili e dolorose una lunga serie di attività quotidiane.

ANATOMIA

La cuffia dei rotatori è una rete di quattro muscoli i cui tendini formano un rivestimento attorno alla testa dell’omero; essa attacca l’omero alla scapola e aiuta a sollevare e ruotare il braccio. Il movimento è possibile grazie ad uno spazio di lubrificazione chiamato borsa tra la cuffia dei rotatori e l’osso acromiale. Questa borsa permette ai tendini della cuffia dei rotatori di scivolare durante i movimenti della spalla e quando la cuffia ha un danno la borsa si infiamma e compare il dolore.

In molti casi, i tendini si danneggiano per “sfregamento” con la parte inferiore dell’osso acromiale. Solitamente vi è un interessamento iniziale del tendine del sovraspinoso, e nel caso in cui la lesione si estenda, può verificarsi l’interessamento di altri tendini con un quadro clinico che può portare dall’aumento del dolore fino all’impotenza funzionale della spalla.

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SINTOMI

I sintomi più comuni di una rottura della cuffia dei rotatori sono:

  • Il dolore a riposo e di notte, in particolare se si dorme sulla spalla malata;
  • Il dolore durante il sollevamento e l’abbassamento del braccio o durante movimenti specifici;
  • Debolezza durante il sollevamento o la rotazione del braccio;
  • Crepitio o sensazione rumorosa quando si muove la spalla in certe posizioni.

DIAGNOSI

Oltre all’anamnesi e all’esame clinico, per fare diagnosi è utile eseguire la risonanza magnetica nucleare, che permette di osservare i tessuti tendinei, il tessuto osseo ed eventuali lesioni che giustificano il quadro clinico. Serve ad individuare il posizionamento della lacerazione all’interno del tendine e la sua dimensione, può mostrare la qualità dei muscoli della cuffia dei rotatori, fattore importante per prendere decisioni sul trattamento e formulare giudizi di prognosi.

TRATTAMENTO NON CHIRURGICO

In una buona parte dei pazienti, il trattamento non chirurgico (antinfiammatori e fisioterapia) allevia il dolore e migliora la funzionalità della spalla. La forza della spalla, tuttavia, di solito non migliora senza intervento chirurgico.

TRATTAMENTO CHIRURGICO

Consiste nel ricollegare il tendine alla testa dell’omero e fissarlo all’osso; in genere, con l’utilizzo di microviti (ancorette), il tendine verrà riparato e ricucito nelle sue parti rotte per poi essere riancorato all’osso da cui si è staccato.

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La riparazione può avvenire con tecnica artroscopica o in “miniopen”, cioè attraverso una piccola incisione chirurgica in corrispondenza della lesione da riparare. In entrambi i casi l’obiettivo è ottenere la riparazione e la guarigione del tendine lesionato.

RIABILITAZIONE

La riabilitazione è fondamentale nella guarigione e nel consentire di tornare alle attività quotidiane.

Dopo l’intervento chirurgico, la sutura deve essere protetta durante la guarigione del tendine riparato indossando un tutore per 3-4 settimane, a seconda della gravità della lesione riparata.

Alla rimozione del tutore segue un periodo riabilitativo con movimenti passivi, possibilmente da eseguire in acqua. Recuperato il completo movimento della spalla si possono eseguire movimenti attivi per il recupero dell’apparato muscolare.

Il programma riabilitativo può durare fino a sei mesi e deve essere personalizzato per evitare il fallimento della riparazione.

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